Mecoledì 22 febbraio, noi Volontari del Servizio Civile Nazionale dell'UNPLI Toscana siamo stati in visita al Museo Storico della Liberazione di Lucca.
Giunti al museo, il giornalista e storico Andrea Giannasi è venuto a darci un caldo benvenuto, accompagnandoci attraverso le sale allestite.
La prima sala, in cui si arriva dal lungo ingresso, è dedicata alla Prima Guerra Mondiale. Qui è possibile trovare oggetti, armi e tenute appartenute a soldati, che hanno deciso di donarle con il fine di aiutare chiunque visiti il museo a non dimenticare mai gli orrori avvenuti.
A partire dalla seconda sala, invece, tutto ruota attorno alla Seconda Guerra Mondiale e alla Linea Gotica, che ha per lungo tempo stanziato nella regione Toscana e non solo. Il numero di oggetti quali borracce, armi, bossoli di proiettili, kit medici, strumenti di ogni genere, provviste alimentari e via dicendo aumenta esponenzialmente, cercando di dare un'idea di come si viveva al tempo; non solo far immaginare come si combatteva, visto che, come poi Giannasi e la scrittitrice Simonetta Simonetti hanno ben spiegato più tardi, questa guerra fu veramente anche guerra del popolo, in quanto tutti portavano un enorme macigno sulle spalle e nessuno era mai al sicuro o in grado di vivere in maniera agiata.
Gli eserciti che combatterono nel nostro Paese furono molti, ricordati grazie alle varie divise esposte nelle sale, tra cui quella del Capitano John Jones, sulla quale possiamo vedere il foro da cui passò il proiettile che lo ferì.
Presenti in gran numero sono anche altri oggetti, meticolosamente suddivisi nelle varie sale: ad esempio, in una sala possiamo trovare una serie di aste di ferro tutte ricoperte dal filo spinato, al tempo utilizzate nei campi di concentramento, riadattate poi a pollaio, assieme ad altri strumenti di simile utilizzo. In un'altra sala possiamo trovare tutto ciò che i soldati, specialmente quelli americani, si portavano dietro: da attrezzi per l'igiene personale a sigarette, oggetti per il proprio intrattenimento, scorte di cibo, bevande... Tutti beni realmente posseduti da chi la guerra l'ha combattuta e vissuta sulla propria pelle. Ed è questo che fa scalpore nel museo.
Il Museo, come nel caso di Sant'Anna, svolge varie iniziative rivolte alle scuole e non solo, che sono e devono essere un monito, affinchè il Ricordo serva ad insegnare la pace e a far sì che ciò che è accaduto non si ripeta più.
Alla fine della visita, ci siamo spostati nella sala conferenze dove abbiamo intervistato Andrea Giannasi e Simonetta Simonetti, autrice di libri quale "Fame di Guerra. La cucina del poco e del senza", il cui video speriamo di riuscire a mostrarvi presto!
Se anche voi volete visitare il Museo, tutte le informazioni sono sul sito ufficiale: Museo Storico della Liberazione