In occasione del 73° Anniversario della sua morte, vogliamo ricordare Gino Lombardi, eroico comandante partigiano.
Originario di Querceta (LU), negli anni in cui scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, Gino studiava economia presso l'Università di Pisa.
Fu mandato a Rodi a combattere come sottotenente del Genio areounatico e, al suo ritorno, nel 1943, entrò con suo padre nelle prime file della Resistenza.
"L'attività partigiana di Gino Lombardi, sulle Alpi Versiliesi, iniziata nei giorni che seguirono il fatale 8 settembre, si concluse nel giro di pochi mesi, quando nell'aprile del 1944 egli fu ucciso dai fascisti. In seguito quelle aspre montagne conobbero altre formazioni partigiane, più numerose e ormai meglio organizzate che la sua, che fu la prima. Ma la figura di Gino Lombardi rimase sopra ogni altra, avvolta quasi in una luce di leggenda, come la più pura e la più nobile di tutte" [Guidi, L'impegno Antifascista]
Gino entrò in contatto con i gruppi patrioti di Pietrasanta, Forte dei Marmi, Viareggio e Alta Versilia e, mentre l'attività organizzativa cresceva, cominciò a pensare alla costituzione di una banda partigiana e alla realizzazione di materiale di propaganda. In uno dei manifesti proclamava:
"Compagni delle giovani leve, veterani, italiani, accorrete sotto le nostre libere bandiere per l'onore dell'Italia, per la salvezza del popolo. Lottiamo uniti contro i traditori fascisti e i nemici della Patria, che cercano di trascinare nel più profondo del baratro l'Italia nostra.
Madri, spose, aiutate i vostri figli i vostri uomini nella Lotta di liberazione; affiancate i patrioti della loro opera redentrice; avversate le canaglie fasciste.
Compagni ovunque ci cercherete ci troverete.
Da queste vette gli uomini delle Apuane uniti sotto i tre colori sono pronti a tutto per osare per la libertà, l'onore, la fratellanza delle genti [...]"
La formazione di Gino Lombardi raggiunse una trentina di uomini che, con lo scopo di fare una ricognizione dei luoghi dove intendevano trasferirsi, la mattina del 21 aprile 1944, partirono da Pietrasanta alla volta di Equi Terme, passando per Sarzana.
In quest'ultima città, Gino Lombardi, Piero Consani e Ottorino Balestri rimasero almeno sei ore.
E' in questo lasso di tempo che avvenne lo scontro con il gruppo di militari che portò alla morte di Gino Lombardi, appena ventiquattrenne.