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20 Gennaio 1945, La Battaglia del Gottero


Il Gottero è un luogo simbolo della Resistenza, legato al drammatico rastrellamento del 20 gennaio 1945. Era un momento molto duro per le bande della IV Zona Operativa. Il proclama del generale alleato Alexander del 13 novembre 1944 aveva infatti inflitto un duro colpo al movimento partigiano: conteneva l’istruzione di sospendere le operazioni militari su vasta scala fino alla primavera del ‘45.

Sconfitte il 29 novembre le brigate sopra Sarzana, i nazifascisti volevano approfittare della congiuntura favorevole e colpire Val di Vara e Lunigiana, altro polmone della Resistenza nella nostra zona. A gennaio le condizioni meteorologiche peggiorarono e vi furono forti nevicate. Si sopravviveva e si combatteva a dieci, quindici gradi sottozero. La mattina del 20 gennaio ebbe inizio l’atteso e temuto rastrellamento concentrico contro la IV Zona: 25.000 tedeschi e fascisti strinsero in una morsa a tenaglia i nostri 2.500 partigiani: scesero da nord verso il passo delle Cento Croci, salirono da sud verso Sesta Godano, Borghetto e Calice, dilagarono da est nello Zerasco. Moltissimi partigiani subirono congelamenti più o meno gravi agli arti inferiori, privi com’erano delle calzature adatte. La Brigata garibaldina “Gramsci” e la Divisione “Cento Croci” riuscirono, nonostante il gelo e la fame, a portarsi sul monte Gottero e da lì a raggiungere aree già rastrellate: dapprima Fontana Gilente, dove però non c’era cibo, poi le Cascine di Bassone, dove riuscirono a mangiare patate bollite nella neve sciolta.

Più difficile fu lo sganciamento della Colonna “Giustizia e Libertà”, troppo lontana dal Gottero: due compagnie dovettero nascondersi per giorni ai limiti della sopravvivenza. Undici partigiani della IV Compagnia, tra i quali il comandante Giovanni Pagani, furono catturati sul monte Dragnone e fucilati alla Chiappa il 3 febbraio. Dodici partigiani della V Compagnia, sorpresi ad Adelano di Zeri, furono invece uccisi sul posto: erano tutti di Vernazza, tra cui Renato Perini e i suoi due figli gemelli. Un contingente della III compagnia della colonna azionista si rifugiò a Valeriano, e fu sorpreso dalle brigate nere nella notte tra il 25 e il 26 gennaio. I partigiani, guidati dal loro comandante Amelio Guerrieri, si aprirono un varco di fuga grazie al “fuoco continuo” dei loro fucili. Purtroppo lasciarono sul terreno due uomini, ma tutti gli altri si salvarono.

Al netto delle perdite, 50 morti e 40 prigionieri, a cui si aggiungono i moltissimi partigiani vittime di congelamenti, quella che avrebbe potuto essere per i Resistenti una vera e propria catastrofe, si rivelò infine un enorme successo difensivo. Le forze partigiane mostrarono una capacità di organizzazione molto più alta rispetto a quella messa in campo nei rastrellamenti precedenti. Tra il 25 e il 31 gennaio saranno infatti i rastrellatori nazifascisti, molto superiori per numero ed armi, a ritirarsi, senza avere raggiunto gli obiettivi prefissati: i partigiani poterono così rientrare nelle aree occupate in precedenza.

Le bande dei ribelli erano ormai diventate un esercito popolare ben organizzato. Ma fondamentale per la riuscita di questa impresa fu l’appoggio della popolazione contadina, che a Serò arrivò addirittura a imbracciare le armi contro i nazifascisti, e ovunque curò, protesse, sfamò come poté i partigiani. Decisivo fu il ruolo delle donne: la “Filomena” di Torpiana, la “Carmela” di Boschetto e tantissime altre resteranno per sempre nel cuore dei ribelli.

In poche settimane il quadro cambiò: febbraio e marzo furono i mesi della vigilia dell’insurrezione.

Mario Fontana “Turchi”, Comandante della IV Zona Operativa

Sitografia:

http://www.isrlaspezia.it/wp-content/uploads/2014/01/Monte-Gottero-via.pdf

http://www.taronews.it/la-battaglia-del-gottero-20-gennaio-1945/

http://www.isrlaspezia.it/strumenti/lessico-della-resistenza/comando-iv-zona-operativa/

http://www.cittadellaspezia.com/Luci-della-citta/La-battaglia-del-Gottero-e-l-eroismo-di-101506.aspx

Bibliografia:

P.M. Beghi, Celebrazione del rastrellamento del 20 gennaio 1945 (Brugnato, 22 gennaio 1962) in P.M. Beghi, Discorsi e Scritti 1954-1966, ISR, La Spezia 1972

M. Fontana, Relazione sull'attività operativa svolta dai reparti della IV Zona dal luglio 1944 al 25 aprile 1945, in AA.VV, Mario Fontana e la quarta zona operativa del Corpo Volontari della Libertà, ISR, La Spezia 1972

M. Fontana, Diario storico dal 6-12-1944 al 15-4-1945, in AA.VV, Mario Fontana e la IV Zona operativa del corpo Volontari della Libertà, II ed. con documenti inediti, ISR, La Spezia 1975

ISR (a cura di Antonio Giacché, Maria Teresa Mori, Grazia Scoccia Biavaschi), La battaglia del Gottero. 20 gennaio 1945, Tipografia moderna, La Spezia 1974

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