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LA STRAGE DI SANT'ANNA - Massimo Pellegrini

Come ogni venerdì, rinnoviamo l'appuntamento con le testimonianze relative alla strage di San'Anna.

Questa settimana vi proponiamo il racconto di Massimo Pellegrini, all'epoca ventisettenne.



Le testimonianze proposte, accompagnate dalle foto di Oliviero Toscani, sono visitabili presso le sale del Museo Storico della Resistenza di Sant'Anna di Stazzema (di cui abbiamo parlato in questo articolo).

 

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"Sono nato il 16 gennaio 1917 a Stazzema, Sant'Anna.

Il 12 agosto, io, la mattina mi sono alzato alle sei. Scovato il grano, andavo a chiederlo a una persona, lì vicino a me, che aveva una piazzettina battuta, per poi macinare questo grano col macinino da caffè.

Sono andato da questo tizio per dirgli se mi faceva battere il grano, lui mi disse: "Oh Massimo, guarda là alla Focetta, c'è una squadra di gente. Arriva già alla Vaccareccia e continua ancora a venire.

Sono i tedeschi, scappa!"


Andai a casa e dissi: "Guardate ragazzi: ci sono i tedeschi. Oh mamma prendi la mia valigia", ce l'eravamo preparata, "e buttala nei fagioli che noi si scappa!", ma lei ha lasciato stare e ha fatto molto bene.

E' scappata via. Allora c'eran tutte le donne co' i bambini piccoli e sono andate nel bosco, sotto una grotta. Lì vicino sono andato anche io. Lì vicino c'erano i tedeschi e questi bambini piangevano.

Allora dissi: "Oh ragazzi come fate! Lì ci sono i tedeschi". Si facevano i cenni con gli arazzi con quelli sulla piazza della chiesa di Sant'Anna.

Ho girato lì dietro, c'era la "Buca della Volpe". Ho pensato "le donne non le toccheranno, anche i bimbetti" e mi sono internato nella "Buca della Volpe"...


Le donne sono rimaste lì. Io sentivo gli spari sulla piazza della chiesa dal buco della Tana della Volpe. Poi, verso le 15:00, sono uscito.. dalla "Buca della Volpe" e sono andato a casa. Era tutto bruciato.

Dei miei un c'era nessuno, né la mia mamma, né il mio babbo, nessuno.

Erano fuggiti,

Erano scappati e hanno fatto molto bene, perchè di là da me, vicinissimo, una famiglia l'hanno uccisa tutta.

I miei han lasciato sta' tutto, le case son bruciate e la roba, ma loro sono vivi.



Io penso ai miei nipoti.

Io sono vecchio e campo più poco, ma chi campa ne vedrà ancora delle belle.

Quelli che campano ne vedranno ancora delle belle, che vuol dire di peggio.


... Io dico che non sono mai stato iscritto nel fascio.

Ho pagato una tessera nel 1937, sa perchè? Perchè mio fratello Amelio, c'era la crisi di lavoro e lui aveva fatto la domanda nelle guardie di pubblica sicurezza: era stato accettato.

Quando c'è stata la questione... dice "La tessera?", ... non c'eravamo iscritti nessuno nel fascio, eravamo cinque figlioli col babbo: nessuno che... tessere."

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