La testimonianza relativa alla strage di Sant'Anna di oggi è quella di Liliana Mancini, che al tempo aveva solamente due anni.
Tramite questo breve racconto, possiamo capire il dolore anche di chi non era in grado di capire cosa stesse accadendo e, quindi, di ricordare direttamente per le proprie esperienze, causando quasi, come lei dice esplicitamente, un rammarico.
Le testimonianze proposte, accompagnate dalle foto di Oliviero Toscani, sono visitabili presso le sale del Museo Storico della Resistenza di Sant'Anna di Stazzema (di cui abbiamo parlato in questo articolo).
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Sono nata il 14 ottobre 1942.
Sono la più piccola di quattro fratelli, che si sono salvati grazie alla mamma che, quando ha sentito le urla, ha visto il fuoco a Sant'Anna, ha capito che cosa stava succedendo.
Ha onsigliato la mia sorella più grande di metterci in salvo, andando verso La Culla, prendendo la strada che va verso La Culla. Io so soltanto questo. Le altre cose le so perchè me le hanno un po' raccontate.
Ricordi io non ne ho, perchè non avevo neppure due anni.
A quell'età le cose non si ricordano, anzi... Io ho avuto sempre, anche, il rammarico di non poter ricordare.
Neppure i volti dei miei genitori.
Mi ricordo soltanto di aver avuto, sempre, questo desiderio. E di aver pianto tanto. Ho perso il papà, la mamma, e poi zii, cugini, che facevano parte della famiglia Pardini. Quindi era parente, anche, della Pardini Anna, della Pardini Cesira, della Pardini Lilia.
Noi abitavamo ai Molini di Sant'Anna, eravamo a metà strada tra Sant'Anna e Valdicastello.
Eh... Per me è stata tutta una sorpresa, quando sono arrivata all'età di quattordici-quindic'anni, che sono venuta qui a Sant'Anna. A quel tempo non c'era neppure la strada carrozzabile, venivamo a piedi. Chi da Valdicastello, chi da La Culla. Venivamo fino quassù a piedi. Incontravo le persone, mi riconoscevano, si facevano riconoscere: mi dicevano "Io sono sua cugina... Io sono la tale... Io...". Ecco, così ho conosciuto i miei parenti. Ecco, non ho avuto conoscenze prima di quel momento. Anche perchè io a quell'età, a ventidue mesi, dopo il fatto, sono stata adottata, quindi ho cambiato completamente ambiente, famiglia. E non avevo più rivisto nessuno.