Come spesso è accaduto nel corso della storia, anche i tragici fatti di Sant’Anna hanno ispirato l’opera di diversi artisti. In un ambiente fervente dal punto di vista artistico come la Versilia, la stessa Sant’Anna ha rappresentato una fonte per quegli artisti che hanno voluto raffigurare il dolore, lo strazio, ma anche la determinazione e la forza di ricominciare, per chi ha voluto lanciare un messaggio di pace e di speranza. Sant’Anna, quindi, nei suoi punti focali e lungo i suoi sentieri, è tappezzata di arte: dai bronzi che decorano la piazza della chiesa, ai bassorilievi all’interno del museo, alle caselle della Via Crucis.
Ad accogliere il visitatore al Museo è un particolare tratto da uno dei più grandi capolavori della storia dell’arte in tema di guerra: il “Guernica” di Picasso.
L’opera dell’artista spagnolo, volta a raccontare tramite il silenzio del bianco e nero il terrore suscitato dal bombardamento che colpì la città di Guernica il 26 aprile del 1937. “Guernica” è un incubo, è il dolore di una notte in cui l’inferno è piovuto sulla città spagnola, distruggendo i suoi simboli, irrompendo nella sua quotidianità. C’è la mamma che piange la morte del suo bambino, novella Madonna michelangiolesca, c’è il soldato a terra, c’è il toro impaurito, simbolo della Spagna terrorizzata, c’è una lampadina tremante, come se un terremoto avesse scosso il soffitto, c’è il risveglio di soprassalto. E c’è lo strazio della figura sulla destra, avvolta dalle fiamme, che è stato scelto come simbolo universale di tragedia, dolore, terrore: la figura si fa portatrice del dolore di tutte le guerre, di tutto il terrore, della Spagna come dell’Italia, di Guernica come di Sant’Anna, e che non può non ricordare i reportage fotografici che ci provengono dai focolai di guerra contemporanei, vicini e lontani. Nel mutismo del bianco e nero, Picasso ci fa sentire le urla, il pianto, l’inferno, il dolore del passato e del presente, e anche degli abitanti di Sant’Anna. Questo grazie all’Istituto d’Arte “Stagio Stagi” di Pietrasanta, i cui giovani studenti si sono dedicati più volte, negli anni, ad allestire esposizioni e a realizzare opere per il paese e per il Museo. Il simbolo del Museo, il bassorilievo bronzeo tratto dal “Guernica”, è opera della scuola pietrasantina e si trova a Sant’Anna fin dagli anni Ottanta.
Molti artisti contemporanei hanno voluto esprimere il dolore del terribile 12 agosto 1944: Sant’Anna è dunque un museo a cielo aperto, dove anche l’arte nelle sue forme contribuisce a salvaguardare e trasmettere la memoria non solo dei fatti, ma anche delle emozioni.