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La Linea Gotica in provincia di Prato


La provincia di Prato è stata parte attiva nella Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale, in quanto punto di collegamento con i principali centri tra Toscana ed Emilia. La città, infatti, solo dieci anni prima degli eventi che portarono alla sua liberazione (l'8 settembre 1944), aveva inaugurato la nuova stazione ferroviaria, che collegava Firenze con Bologna. La Linea Gotica attraversava il territorio a nord di Prato, teatro delle maggiori vicende relative alla Resistenza.


L'anno 1944 era cominciato con la battaglia di Valibona, in cui morì il comandate partigiano Lanciotto Bertini. Per la presenza di italiani, slavi, russi e inglesi, questo fu un episodio di respiro Europeo.

Il 22 febbraio 1944, dopo i bombardamenti di Schignano e Briglia, un gruppo di 40 giovani guidato da Mario Tronci, Quinto Martini e Armando Bardazzi, salì sopra Vaiano, sul monte Javello e costituì la prima difesa partigiana in provincia di Prato.


Il 22 marzo dello stesso anno, per difendersi dall'avanzata tedesca, i partigiani dovettero lasciare il monte Javella e restare per alcuni mesi sul monte Morello. Nello stesso periodo, i tedeschi presidiarono il paese di Cantagallo, che diventò il quartier generale per la costruzione della Linea Gotica. Furono sopratutto gli operai, con l'aiuto di non pochi civili, a lavorare all'edificazione della linea difensiva pratese.


Il 4 settembre 1944, i soldati tedeschi costeggiarono i territori attraversati dalla Linea Gotica e portarono gli abitanti fino a Montepiano. Alcuni anziani riuscirono ad evitare l'ordine rifugiandosi nel bosco, sottraendosi così al lungo viaggio che si concluse un mese più tardi a Creda.

La distruzione di Cantagallo è l'episodio simbolo delle vicende relative alla Linea Gotica in provincia di Prato, che venne liberata l'8 settembre 1944.

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