L'ultima testimonianza che vi proponiamo è quella di Vinicio Pardini, che all'epoca dei fatti aveva appena 14 anni.
Vi ricordiamo che tutte le testimonianze che abbiamo condiviso sono disponibli presso il Museo Storico della Resistenza di Sant'anna di Stazzema, accompagnate dalle fotografie di Oliverio Toscani.
"Sono nato nel comune di Stazzema, Sant'Anna, località Coletti, il 27 febbraio 1930.
La mattina del 12 agosto 1944 il mi' babbo, io, il mi' fratello e du' sorelle siamo andati giù in Cacciadiavoli, all'oliveto. C'avevamo le pecore, i conigli, tutto laggiù. Quando siamo arrivati, passata la casa, per andà dove eran le bestie, si è sentito a Monte Ornato gli spari. Dopo un poco si è visto fumare.
E si sapeva che succedeva qualcosa.
Ma i partigiani erino già scappati, non c'erin più, avevino abbandonato tutto.
Noi erimo laggiù all'olivetto. Essendo sotto monte non si sapeva quel che succedeva. A un certo punto il mi' babbo dall'uliveto è ritornato su, a casa.
I tedeschi erino su, in paese.
Ha preso la vacca l'ha portata giù e la mi' sorella, la Cesira, s'è fermata a buttà fuori la roba di casa.
Verso le 11:15, è arrivata la mi' Cesira, la mi' sorella grande, ferita; dice il mi' babbo che avevino ammazzato la mamma e c'erino quell'altre sorelle ferite.
Lui partì con la Cesira per andà verso casa. A un certo punto sentitte un fracasso, disse "Ora mi vado a piglià anco quelle laggiù".
Dopo è ritornato e c'ha portato nel bosco, sotto la grotta, in Cacciadiavoli. Lui è ritornato via. Aspetta aspetta da Monteggiori si sentiano le ore: sono le quattro. Noi un s'era fatta colazione. Avevimo fame. Sicchè si partitte, si andò su nelle quercie e po' siamo rivenuti a casa.
Ma prima di arrivà a casa anco noi si sentì un fracasso, un si sapeva quel che era.
Invece erino du' buoi che si pestavano: l'avevino leghi a una ciocca e facevino alle botte. Siamo andati a casa.
S'è visto tutto quello che era successo.
Quando sono arrivato io, Vittorio, la Siria e la Licia, l'avevino già coperti.
Erino già coperti.
La mi' sorella Maria e la Anna erino là sotto quella grotta dove c'erin ite subito appena ferite, che le curavino. Dopo siamo venuti qua, a casa, il babbo mi disse: "Porto qua la Maria". Portò qua la Maria, in cucina, ferita come era.. La Anna portarono giù in Cacciadiavoli, col dottor Salvatori, per medicarla.
La mi mamma, dopo, l'han portata in camera.
Aveva tagliata la testa qua sopra la fronte: il cervello l'avea nel pradetto.. Gliel'ha rimesso nella testa, co' un cucchiaio, il mi' babbo.
Dopo la portò nel salotto, fino al giorno dopo. La mattina dopo il mi' babbo non voleva che io andassi a fa' la buca con lui.
Il mi' zio c'aveva portato il figliolo Livio lassù, a fa la buca al cimitero.
Io scappai. Andiedi verso lo zio.
Per mandarmi via il miì babbo andò a levà un pezzo di carne a una manza, che l'avevino ammazzata, era della mi' zia. Perfino quella avevino ammazzato.
Così quella scusa mi mandò via e la ricorrenza la fecero loro, fecero una barellina alla meglio, per portarla sui monti lassù. Mi lasciarono con gli altri ragazzi a guardà l'oliveto di Cacciadiavoli. Sulla sera spuntò il mi' nonno sul ponte. Mi chiamò. Avevin fatto già tutto, sotterrato anche gli sfollati. Tutto.
Andai alla chiesa, era rimasta una stanzetta, che un gli era bruciata. C'era de pane, mi diede del pane.
Quando son ritorno giù ho visto un uomo, a Merli, che guarda in qua e là e un ragionava con la divisa militare un po' verdognola.
Mi sono fermo a vedè quell'uomo dove andava a finì. Un m'è riuscito rivedello!
Quello lì girava intorno a cercà! Quel che cercava non si sa. Per conto mio era uno di quelli tedeschi. Io, di quello, un ho risaputo nulla.
La Anna, dopo tanto avè tripolato, morì il 2 settembre, il sabato, il primo sabato di settembre.
E' morta la notte verso le 3:30 del primo sabato di settembre. Era nata il 24 luglio, è stata ferita il 12 agosto. Ha tripolato. Poi è morta anco le'.
La Maria fu porta all'ospedale la domenica mattina. Il babbo la portò giù in fondo, quasi a Valdicastello con la barellina. Lei è morta la mattina del 18 settembre.
La Maria, dopo tanto aver tripolato.
Dal 12 agosto è morta il 18 settembre, la mattina en arrivi gli americani a Valdicastello. Me lo ricordo bene io... Come fa la gente ad ammazzà... così cattiva... non glielo posso dire, però... O li imbriachino quella gente lì o en de' drogati o de' grandi vigliacchi.
Ammazzà i ragazzi, del genere, così...
Il mondo un lo so, a questo punto, se migliora o peggiora. A vista mia sempre più peggiora e non migliora. Perchè ognuno vuol esse più grande di quell'altro, non si vuol sottomette nessuno a nessun'altra persona. E non vuol esse ripreso in nessuna possibilità: nè sul lavoro, nè in nessun sistema vuol esse ripresa una persona.
Le persone enno più bestie delle bestie, perchè la tigre la su' razza se la difende!
Invece le persone la su' razza la ammazzano, la mangiano, la accoltellano, la ammazzano a revolverate, l'affogano, la tirano in un pozzo.
Qui non ci siamo mica più.
O non ci siamo mai stati... Io sono andato a scuola. Ho fatto fine la terza elementare: la prima, la seconda e la terza. Basta. Le scuole l'ho interrotte perchè a Sant'Anna non c'era la scuola quarta e quinta."