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"Le stragi naziste sotto la linea gotica" (Vasco Ferretti, 2004)

Testo che, raccogliendo anche testimonianze tra sopravvissuti e parenti di sopravvissuti, cerca di delineare le ragioni delle stragi di S. Anna di Stazzema, Padule di Fucecchio e Marzabotto. Il testo inizia con una serie di domande retoriche che verranno risposte nel corso della lettura come "Chi ha dato ordine di sterminare interi paesi/frazioni?" e varie teorie annesse. Si pensa ad esempio che l'ordine "fuoco" dato in italiano da un comandante tedesco a Stazzema servisse per far capire ai civili che avrebbero dato fuoco alle case se non se ne fossero andati via (stava diventando area di guerra dopo la lenta ritirata dall'Arno nell'autunno del 1944), ed invece alcuni tedeschi, che capivano l'italiano, hanno malinterpretato tale ordine come un "feuer" ovvero "sparare sulla folla".

Si parla inoltre dei diversi tipi di ordini provenienti dall'alto (es. generale Kesselring), che i subordinati della Wehrmacht non potevano rifiutarsi di eseguire neanche volendo. All'inizio vi è una descrizione della linea gotica cosi com'era costituita prima che avvenisse la rottura della linea Gustav. Dunque si parla dei rapporti tra forze occupanti tedesche e popolazioni locali emiliane/toscane.

Punti salienti:

Sant'Anna di Stazzema e Padule di Fucecchio

-Per quanto riguarda la Versilia, si parlava già di atteggiamento ostile nel 1943-44. Gli abitanti della regione venivano definiti "contagiati dal comunismo" da parte di rapporti stilati da generali tedeschi;

-Vi è una descrizione delle fortificazioni tedesche costruite nel 1944;

-Il generale Kesselring sperava di tenere la linea sull'Arno ma, non riuscendoci, dovette sgombrare l'area ai piedi delle montagne, ordinando tra l'altro (forse) le stragi di Stazzema e Fucecchio);

-MK1015 era il nome del comando tedesco in Versilia;

-I partigiani erano visti come una spina nel fianco, ma non pericolosi. Lo sarebbero stati nel momento della ritirata tedesca mentre gli americani attaccavano, ecco perchè bisognava "liberarsi la strada", senza pietà, in anticipo;

-Le popolazioni delle alpi apuane erano un altro grave problema per i tedeschi;

-12/08/1944 strage a Stazzema (434 vittime);

-nell'estate del 1944 pistoiesi e lucchesi venivano definiti "anglofili" e i bombardamenti erano talmente intensi che i porti sul golfo ligure/tirrenico erano inutilizzabili, stesso discorso per le linee ferroviarie (soprattutto la strategica Parma-Spezia);

-Ipotesi del motivo della strage del 12/08: probabile resistenza passiva degli abitanti di Stazzema che decisero di non abbandonare le proprie case. A questa seguì quella del 23/08 a Fucecchio;

-Le leggi Merkblatt 69/1 e 69/2 autorizzava la Wehrmacht ad annientare sul posto in un range massimo di 20km tutti coloro che venivano ritenuti come "affiliati o connessi ai partigiani" utilizzando anche "una condotta brutale". Uno dei motivi per cui tali stragi rimasero praticamente impunite. La strage viene quindi ritenuta dall'autore del libro "una pianificata azione tattica";

-Stazzema era strategica, non distante dal mare ed in alto abbastanza per difendersi e costituire una nuova linea di difesa;

-I corpi delle vittime vennero bruciati col lanciafiamme per renderli irriconoscibili;

-Il sindaco di Stazzema (2004) era uno dei pochi sopravvissuti. Riuscì a salvarsi perché un soldato tedesco, con l'ordine di prenderne 15 e ucciderli nel bosco, si impietosì e sparò una raffica in aria, permettendo loro di scappare;

-Ci fu un processo a Venezia nel 1947. Vennero interrogati i generali Kesselring (condannato a morte, tramutata in 6 anni di carcere) e Frido von Senger und Etterlin, di stanza nella bassa bolognese, giudicato innocente.

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