La notte del 29 Giugno 1944 alcuni partigiani della banda “Beppe” si intrufolarono nel paese di Valpromaro (Camaiore) durante questa loro inserimento incontrarono due tedeschi in bicicletta. Iniziò così la caccia all’uomo nella fuga un tedesco rimase ucciso e l’altro ferito riuscì a scappare dirigendosi verso San Macario.
I tedeschi reagirono a questo affronto prendendo 25 ostaggi nei dintorni del paese li richiusero in una vecchia latteria nei pressi di Valpromaro, solo 13 si salvarono tra i superstiti ci fu proprio Don Dino Chelini quest’ultimo si era offerto in cambio della libertà di 10 uomini. I tedeschi continuarono il rastrellamento prendendo 15 uomini e li condussero a San Macario in Monte, presso il comando SS, durante questo breve tragitto tre prigionieri riuscirono a fuggire.
Alle prime luci del sole, come di consuetudine il parroco chiese di poter celebrare la messa all’interno della sua chiesa, gli fu concesso. Al termine della celebrazione fu ricondotto nella latteria assieme agli altri reclusi, nel frattempo i soldati tedeschi liberarono tre ostaggi: il fratello, il cognato e il prof. Clemente Pizzi di Gombitelli.
Gli ostaggi furono portati fuori e fatti incamminare verso Migliano di Fosciandora (Garfagnana LU) per essere fucilati, apriva la fila Don Chelini assieme a Don Chicca, parroco di Gombitelli, mentre percorrevano il lungo e lento tragitto benedivano i corpi senza di vita dei disgraziati uccisi per mano tedesca. Ad un certo punto Don Dino Chelini viene fatto uscire dalla fila, gli altri dodici cadono a terra sotto il fuoco del plotone d’esecuzione.
Le vittime:
Arrigoni Alberto, Biagi Ranieri, Bini Velio, Bramanti Egisto, Cortopassi Angelo,Dati Lamberto, Farnocchia Otello, Gori Lelio, Puosi Guido, Primon Fulgido, Rubinelli Nello,Titta Edilio.