Era il 10 Luglio 1943, quando le truppe Americane e Inglesi sbarcarono in Sicilia liberandola e sconvolgendo il futuro dell’Italia e soprattutto della Linea Gotica.
Il 10 Luglio alle ore 00.30, le truppe alleate Americane e Inglesi entrano nelle acque italiane, dando inizio all’operazione Husky, che stravolgerà le sorti della Seconda Guerra Mondiale.
Le truppe Alleate sono capitanate da Patton, detto il Generale d’acciaio americano della 7° Armata Americana, affiancato dal generale inglese Montgomery della 8° Armata inglese. I due Generali dal duro carattere si spalleggeranno per lo sbarco in Sicilia, verso una delle battaglie più sanguinose e difficili. Ad attenderli sulla terra ferma c’è Alfredo Guzzoni, generale italiano che dirige sia l’esercito nazionale che quello tedesco, supervisionato da Kesserling.
Patton scrive nel suo diario personale: “Sto per condurre 90.000 uomini in un attacco disperato. Se vincerò non potrò fermarmi, se perderò, sarò morto”.
Sulla rotta dal Nord Africa all’Italia, le condizioni climatiche sono un preludio della difficoltà della battaglia che avverrà di lì a poco. Alle ore 02.00 del mattino il mare si calma e giunge il momento dello sbarco. Gli Americani sbarcano rispettivamente nelle località siciliane di Scoglitti, Licata e Gela, mentre gli inglesi li affiancano nel versante Sud-Est.
Patton avanza personalmente sulla linea di fuoco e dirige i combattimenti a fianco dei soldati. La ritirata italo tedesca avverrà di lì a poco grazie all’attacco di armi con fosforo bianco usate dagli americani.
Nel versante siciliano, gli inglesi, occupano la parte sud orientale, senza troppi intralci, a differenza degli americani che invece subiscono numerose perdite e procedono nell’entroterra dimezzati.
Il 27 Luglio Palermo verrà liberata e ci sarà la corsa finale tra Patton e Montgomery per arrivare a Messina, la città simbolo della fine dell’Invasione Siciliana, ultima tappa prima di approdare sulla penisola.
Fonti:
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