Ieri, 26 Luglio 2017, è morto all'età di 92 anni Adelmo Franceschini, disertore a seguito del 8 settembre 1943 e poi internato nel campo di concentramento in Germania di Barsdof.
Adelmo aveva solo 19 anni quando al momento dell'Armistizio con gli alleati, come la maggior parte dei soldati italiani, diserta scegliendo di non aderire alla Repubblica di Salò. In quel periodo, insieme ad altri compagni, si trovava nelle zone di Modena ed alcuni civili cercarono di aiutarlo dandogli vestiti che sostituissero la divisa militare, in modo da non essere riconosciuto come soldato disertore. Tutto questo fu vano: dopo quasi un mese di prigionia, Adelmo e gli altri soldati vennero portati in Germania, compiendo un viaggio di 9 giorni verso Barsdof.
Raccontava: "ero solo un numero, 46737".
Nel campo lavorava nella fabbrica di missili, ma in seguito venne spostato nella prima linea tedesca contro i sovietici, dove aveva il compito di scavare le trincee. Adelmo, e altri dieci suoi compagni, rimase sul fronte fino alla fine della guerra quando i sovietici, sfondata la linea di resistenza tedesca sul fiume Oder, entrarono in Germania e, durante la ritirata nazista, venne portato nuovamente nel campo di concentramento. Adelmo, ormai ridotto a 30 kg e con poche forze rimaste, vide finalmente la fine di un incubo quando i sovietici liberano il campo. Alcuni mesi dopo ritornò in Italia su lo stesso treno
con cui era partito due anni prima.
Arrivato a Bologna, trovò la città in mano ai partigiani che obbligarono un camion a fermarsi ed a dargli un passaggio fino ad Anzola dell'Emilia, verso casa.
Adelmo per tutta la sua vita non si è fatto sopraffare dalle ombre della sua esperienza di prigionia ma, al contrario, ha fatto di questo la sua forza dicendosi: "Gli onesti non devono tacere".
Raccontando la sua esperienza ed impegnandosi politicamente per tutti gli anni 60 come sindaco, Adelmo ci ha insegnato a non dimenticare, a dialogare sempre con le nuove generazioni, in modo che non si commettano gli stessi sbagli in futuro. Ci ha insegnato a guardare avanti per costruire un mondo migliore, ma sempre con uno sguardo rivolto verso il passato, per non dimenticare.
"E con i ragazzi dico sempre; Badate che il sentimento dell’odio
è quel sentimento che dovremo estirpare dalle nostre coscienze,
perché tu quando cominci ad odiare consideri l’altro un nemico,
e il nemico va eliminato, con tutti i mezzi” Adelmo Franceschini