L'11 agosto Firenze celebra l'anniversario della sua liberazione, avvenuta nel 1944, che le conferì, l'anno dopo, la prima medaglia d'oro al comportamento leggendario.
Il riconoscimento fu dato ai 205 partigiani e civili deceduti nel combattimento, agli oltre 435 feriti e a tutti i dispersi. Sopratutto, fu riconosciuto il ruolo della gente comune che fu fondamentale.
I cittadini violarono il coprifuoco tedesco per aprire le finestre e dare indicazione ai partcigiani, che arrivarono di notte. I ragazzi gli fecero da battistrada e li portarono in centro, consentedogli di raggiungere i capi socialisti quali Gaetano Pieraccini e Gino Bartoletti. Anche le donne ebbero un ruolo fondamentale nella liberazione di Firenze.
Un'ordinanza del comando tedesco impediva a chiunque di lasciare le case, pena fucilazione. Una successiva ordinanza però, consentiva a donne e ragazzi di uscire solo per procurarsi i viveri.
Furono le donne, dunque, a svolgere il rischioso ruolo di staffette, assicurando i collegamenti fra il comando militare in via Roma e le formazioni partigiane.
"C'erano i morti per le strade, le case cannoneggiate, una popolazione portata allo stremo dai saccheggi e dalle violenze della soldataglia in rotta, dalla distruzione di ogni servizio, perfino dell’acquedotto, dalla fame e dalle epidemie, ma c’era anche nei fiorentini l’orgoglio e la consapevolezza di una libertà conquistata, se non da loro soli, almeno non senza di loro." Vittore Branca .
Fonte:
www.lanazione.it