La zona occidentale della Linea Gotica è sicuramente uno dei territori più colpiti dal terrore Nazi-fascista. Nell’estate 1944 le popolazioni lunigianesi sono segnate dalla ferocia e dalla distruzione tedesca sia della Whermacht (Forze Armate Tedesche) che della XVI Divisione SS “Reichsfùrer” comandata da Walter Reder che in quel periodo sceglie come sede di comando il Castello Malaspina di Fosdinovo. Walter Reder è ritenuto colpevole di aver compiuto il massacro avvenuto il 12 Agosto a Sant’Anna dove vengono sterminati circa 560 civili; da questo rastrellamento vengono prelevati 53 ostaggi idonei al lavoro e trattenuti a Nazzano Castello (FI) fino al 18 Agosto, successivamente portati a Bardine di San Terenzo Monti (MS).
Cartina dei movimenti XVI Divisione SS “Reichsfùrer” comandata da Walter Reder
Era il 17 Agosto 1944 alcune truppe tedesche si dirigono verso Bardine per pretendere la consegna di bestiame da parte di alcune famiglie, fatto ciò vengono attaccati dal gruppo partigiano “Ulivi” comandati da Alessandro Brucellaria noto come il sopranome Memo (questo gruppo aveva come sede Viano una piccola località del comune di Fivizzano, gli abitanti di Bardine non sapevano che questi partigiani si erano spostati verso il loro paese attraverso i boschi.).
Nello scontro rimangono uccisi 16 soldati tedeschi, un soldato viene ferito gravemente morirà in seguito, un secondo riesce a raggiungere il Comando di Fosdinovo e riferisce ai suoi superiori ciò che è accaduto. Nel pomeriggio le truppe tedesche si recano a Bardine per recuperare le salme dei loro compagni. Il comandate tedesco Walter Reder interpella il Generale tedesco Albert Konrad Kesserling (in quel periodo nominato capo di tutte le forze tedesche in Italia), sarà quest’ultimo a suggerire al comandante della XVI Divisione SS di applicare in risposta all’attentato subito da parte del gruppo partigiano il Decreto Kesserlring.
Per non dimenticare:
DECRETO KESSELRING: “UCCIDERE 10 ITALIANI PER OGNI TEDESCO. ESEGUIRE IMMEDIATAMENTE.”
1)
Bonatti Stella, 52 anni
Vangeli Giuseppe, 57 anni
Don Michele Rabino, 64 anni
Antonucci Vittorio, 40 anni
Bacilli Agostino, 26 anni
Bacilli Dante, 35 anni
Barberi Casimiro, 26 anni
Bartalini Francesco, 43 anni
Benassi Felice, 36 anni
Beretti Valerio, 30 anni
Bertelloni Sauro, 19 anni
Bertozzi Orfeo, 20 anni
Bigi Sirio, 52 anni
Bramanti Giuseppe, 44 anni
Bresciani Giovanni, 26 anni
Bresciani Giuseppe, 43 anni
2)
Caprini Eraldo, 38 anni
Catelani Jago, 35 anni
Catelani Otello, 41 anni
Cella Euro, 36 anni
Cinquini Leone, 59 anni
Da Prato Adamo, 33 anni
De Salvia Alberto, 33 anni
Della Menna Enrico, 43 anni
Della Santa Alessandro, 43 anni
Esposito Vittorio, 35 anni
Federici Nello, 26 anni
Figlie’ Primo, 37 anni
Galeotti Luigi, 32 anni
Gamba Ernani, 22 anni
Giovannini Giuseppe, 44 anni
Guidi Carlo, 39 anni
3)
Imparato Venturino, 33 anni
Lamberti Ruggero, 49 anni
Lazzeri Giulio, 21 anni
Leonardi Oscar Aldo, 43 anni
Lucarini Guglielmo, 39 anni
Macchiarini Giuseppe, 25
anni
Malfatti Vincenzo, 49 anni
Marchetti Alessandro, 40 anni
Palmerini Athos, 43 anni
Paolicchi Alfonso, 40 anni
Pardini Bruno, 33 anni
Parenti Alvaro, 21 anni
Pellegrini Battista, 48 anni
Pezzini Francesco, 63 anni
Pezzini Luzio, 37 anni
Sciaretta Gennaro, 51 anni
4)
Signori Trento, 28 anni
Tartaglia Enrico, 36 anni
Togni Domenico, 36 anni
Vannucci Attilio, 40 anni
Venezia Angelo, 24 anni
Sconosciuto.
Sconosciuto.
Sconosciuto.
Albertini Armando, 25 anni
Albertini Clelia, 11 anni
Ambrosini Palmira, 58 anni
Bambini Bernardina, 48 anni
Barucci Elsa, 24 anni
Barucci Giuseppe, 12 anni
Battistini Francesco, 61 anni
Battistini Maria, 58 anni
5)
Bonatti Stuarda, 54 anni
Carlini Erminia, 71 anni
Carlini Genoveffa, 60 anni
Cecchini Carlo, 70 anni
Cecchini Dante, 67 anni
Cecchini Eugenia, 52 anni
Cecchini Eugenio, 43 anni
Cecchini Gino, 34 anni
Cecchini Giulia, 45 anni
Cecchini Maria, 20 anni
Cecchini Pietrino, 6 anni
Cecchini Rita, 3 anni
Cecchini Ultimia, 25 anni
Chinca Angiola, 33 anni
Chinca Maria, 31 anni
Chinca Oliva, 26 anni
6)
Chinca Settimia, 22 anni
Conti Policarpo, 54 anni
Cresci Fedora, 25 anni
Dolcini Maria, 5 anni
Dolcini Mario, 3 anni
Favalli Minerva, 59 anni
Filippi Aristide, 14 anni
Filippi Dina, 16 anni
Filippi Eugenio, 74 anni
Filippi Nikita Valmo, 44 anni
Gabbrielli Francesca, 34 anni
Gargano Maria, 64 anni
Gerini Beppina, 17 anni
Gerini Dina, 12 anni
Giacomini Anna, 23 anni
Gianoglio Anna, 23 anni
7)
Gianoglio Rina, 64 anni
Giorgi Elsa, 13 anni
Giorgi Giuseppina, 10 anni
Giorgi Lina, 15 anni
Guelfi Franco, 14 anni
Guelfi Maria, 12 anni
Guelfi Pietro, 65 anni
Innocenti Cesare, 68 anni
Lori Maria
Maracci Andreina, 6 anni
Maracci Pier Luigi, 2 anni
Morelli Fabio
Morelli Pier Giorgio
Musetti Maria, 48 anni
Nardi Irene, 39 anni
Nardi Maria Angelina, 31 anni
8)
Novelli Mafalda, 17 anni
Oligeri Alfonsina, 19 anni
Oligeri Luigi, 12 anni
Oligeri Maria, 15 anni
Oligeri Rita, 3 anni
Oligeri Romano, 17 anni
Orfanotti Dario, 47 anni
Orfanotti Iride, 20 anni
Orfanotti Pietro, 13 anni
Orlandi Ida, 51 anni
Orlandi Lino, 52 anni
Orlandi Vienna, 25 anni
Paradisi Mauro, 3 anni
Pasquali Elena, 43 anni
Pasquini Maria, 45 anni
Pasquini Rosa, 47 anni
9)
Piccioli Lea, 32 anni
Pigoni Emilia, 61 anni
Pigoni Maria, 24 anni
Precetti Carla
Precetti Giuseppina
Precetti Roberta
Pucci Assunta, 34 anni
Ricci Anna, 46 anni
Rossini Emilia, 53 anni
Serralunga Giovanni, 56 anni
Simonelli Giovanna, 18 anni
Simonelli Maria, 21 anni
Tanca Alberto
Tanca Dino
Tanca Sergio
Taricco Vittoria
10)
Terenzoni Bruna, 16 anni
Terenzoni Emma, 21 anni
Terenzoni Flavio, 2 anni
Terenzoni Giuseppa, 13 anni
Terenzoni Italo, 51 anni
Terenzoni Leandrino, 7 anni
Terenzoni Ultimia, 3 anni
Tonelli Ersilia, 32 anni
Tonelli Luigi, 4 anni
Tulipani Lucia, 56 anni
Valtriani Enia, 19 anni
+
Vangeli Enrichetta, 68 anni
Vangeli Vittorina
Venturini Elsa, 42 anni
Ignoto
Terenzoni Alba
Ogni volta che leggo questo elenco interminabile mi vengono i brividi, nomi,nomi e nomi di persone tra questi martiri 53 ostaggi, strappati dalla loro terra, prelevati da Lucca e uccisi a Bardine, di essi si sa che avevano un’età compresa tra i 19 e i 55 anni. In totale vengono uccise, trucidate, massacrate 160 civili, vittime dell’ira e delle barbarie tedesche.
Sono trascorsi 73 anni da quel giorno maledetto che segnò per sempre la nostra terra, era la mattina del 19 Agosto 1944 in risposta all’attacco subito due giorni prima una colonna di SS si muove da Fosdinovo in direzione San Terenzo: 400 soldati guidati da Walter Reder, 53 civili presi dal rastrellamento in provincia di Lucca, tre soldati della Brigata Nera Mussolini di Carrara e un milite italiano delle SS. Le truppe esercitano una sorta di accerchiamento, occupando un’area compresa tra le frazioni di San Terenzo Monti, Bardine, Ceserano e Colla.
Mi soffermo sul mio paese Colla, qui vengono rastrellate diverse persone, mio padre racconta che i nostri compaesani vengono rinchiusi in una cantina, tra i prigionieri una piccola bambina molto esile, mia nonna Iole. Nonna approfittandosi della distrazione del soldato tedesco, riuscì ad uscire da una piccola finestra arrivando così alla porta mise in salvo tutti. Le persone scapparono verso Gallogna, mettendosi in salvo ma l’ira dei tedeschi continua dirigendosi verso località Valla dove la popolazione di San Terenzo si era rifugiata, si tratta circa di 106 persone.
Gli abitanti trovati dai tedeschi vengono portati a Bardine, dove, assieme ai 53 ostaggi vengono legati alle colonne delle viti e agli alberi. Alcuni uccisi con un colpo di pistola alla nuca, altri feriti alle gambe in modo che stremati cadessero e si strozzassero con il filo di ferro attorno al collo. Nel paese rimane Don Michele Rabino ucciso perché ritenuto colpevole di congiurare con i partigiani, freddato con un colpo di pistola. In serata i tedeschi ricontrollano se vi sono persone ancora vive, ignari che tra i tanti corpi privi di vita vi è una piccola bimba di soli 7 anni Clara Cecchini viva, nascosta tra le braccia della mamma uccisa.
Di quelle tragici giornate si sono eretti diversi monumenti commemorativi, tra i quali vi è quello principale che si trova nella località di San Terenzo denominata "I Pini", adiacente ad un campo di ulivi, a circa 200 metri dal Museo dell'eccidio, ricorda le vittime innocenti dell'eccidio di Valla di San Terenzo Monti. Il monumento, il cui marmo fu donato dalla ditta Franco Cattani, è stato scolpito da Pietro Cascella nel 1996, come riportato sul cippo posto a poca distanza.
Fotografia monumento commemorativo in località Pini San Terenzo Monti- Fototgrafia monumento commemorativo Bardine di San Terenzo Monti (MS)