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24 Agosto 1944 Vinca di Fivizzano

Accadde come oggi, era l’estate 1944 quando l’intera area apuana nord della Linea Gotica viene coinvolta da un enorme e selvaggio rastrellamento. Vengono impiegati 1500 soldati circa, suddivisi in:truppe di montagna della VI Divisione Wehrmacht delle SS, un Reggimento Corazzato, gruppi della 20° Divisione Luftwaffe,100 uomini appartenenti alla Brigata Nera Apuana sorvegliata dal colonnello Guido Ludovici, l’intera operazione di rastrellamento è stata diretta dal maggiore Walter Reder. L’area interessata a questa operazione è molto ampia si tratta della zona delle Apuane e Valle del Lucido, i tedeschi si sono dovuti muovere con più attacchi e in più direzioni; parliamo di un’area dove era molto presente il movimento partigiano “Muccini” con circa 700 uomini guidati da Alfredo Contri,una zona molto difficile da ispezionare se non la si conosce,ricca di nascondigli e circondata da un vasta area boschiva.


Spostandosi in più direzioni per tenere meglio il controllo della zona i soldati tedeschi si dislocano dalla Garfagnana, a Massa, a Carrara, Castelpoggio e Fosdinovo per avvicinarsi alle Apuane. Distruggono tutto ciò che incontrano nel loro percorso: bruciano case, uccidono i civili, razionano il cibo a chi né aveva già ben poco, sterminando paura e terrore. Le vittime dei rastrellamenti sono un’infinità: 13 vittime a Guadine (Massa), 6 a Castelpoggio, 21 nelle zone di Monzone,Equi,Tenerano,Viano,Campiglione, Vezzanello, Gallogna,Corsano,Lorano e Cecina e 9 a Gragnola. Diversa sorte invece alle piccole frazioni di Colonnata, Gragnana, Bedizzano e Miseglia sottoposte a cannoneggiamento e incendi, gli abitanti circa 1000 persone vengono catturate e deportate in Germania nei campi di concentramento.

Il 18 Agosto il movimento partigiano “Muccini” uccide un ufficiale tedesco. In risposta a questa uccisione, come accadde il 19 Agosto a San Terenzo Monti stessa sorte per Vinca. Quello che si svolge non è una rappresaglia ma un’eliminazione totale dei civili e dell’intero abitato.



Era la mattina del 24 Agosto 1944 in un giorno di festa,San Bartolomeo, lungo la strada che da Monzone conduce a Vinca 54 automezzi delle SS guidate dal maggiore Walter Reder insieme ai membri della Brigata Nera “Mai Morti” si sta dirigendo verso il paese. Le donne ignare di ciò che stava accadendo svolgevano tranquillamente le loro faccende,alcune di esse vengono fucilate sulla strada, gli abitanti in paese vengono trucidati con ogni mezzo possibile, ad alcuni vengono lanciate delle bombe a mano, altri subirono le scariche dei mitra, un padre assassinato assieme ai suoi 5 figli, neonati uccisi in braccia alle mamme, donne incinte violentate e massacrate di botte fino alla morte.

In questi giorni Vinca diventa teatro di morte, in questi tre giorni di comando tedesco si svolge una vera e propria caccia all'uomo, i soldati spingono le loro ricerche anche nelle grotte o nei boschi.


Ciò che rimane di questo rastrellamento sono i corpi di 95 donne e 26 bambini. In totale si contano 144 vittime tra queste anche il parroco Don Luigi Ianni. Terminato lo scempio i tedeschi abbandonano Vinca per dirigersi verso Carrara, il 27 Agosto alcuni uomini si recano in paese per dare sepoltura i corpi privi di vita, ma, una raffica di mitra li uccise essi sono stati traditi dal gruppo SS e dalla Brigata Nera Mussolini di Carrara.



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Per non dimenticare ciò che è accaduto a Vinca è stato realizzato un monumento commemorativo dedicato ai martiri che hanno perso la vita nella strage del 24-25-26 Agosto 1944. Il monumento è stato donato dal Cav. Andrea Borzani l’opera è costituita da una struttura architettonica esterna, con copertura a volte, sorretta da pilastri, al di sotto vi è una scultura a tutto tondo in marmo bianco di Carrara raffigurante i corpi di due donne prive di vita, una di esse tiene tra le braccia un bambino. Vicino al monumento è stata posta una lastra rettangolare dove sono stati elencati in ordine alfabetico i nomi delle vittime.




Fonti:

www.ecodellalunigiana.it

www.anpimirano.it

www.regione.toscana.it

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