Le donne al tempo della guerra avevano un ruolo importante nella famiglia: il loro sapere lo si vedeva soprattutto nella gestione della casa. Il periodo della guerra era povero, perciò si mangiava quel poco che si otteneva dal territorio, visto che erano molte poche le famiglie che possedevano animali. Nonostante questa povertà, le donne, anche attraverso ricette tramandate da generazioni e nonostante i pochi ingredienti a disposizione, riuscivano a dare la giusta alimentazione alla propria famiglia.
Con questa ricetta vogliamo omaggiare la figura della donna.
LA PATTONA
All'epoca, il nostro territorio vantava grandi castagneti, dove gli abitanti dei piccoli paesi si riunivano per la raccolta delle castagne, momento di condivisione perchè ogni famiglia, o gruppi di famiglie, univano il loro raccolto e accendevano l'essiccatoio, meglio conosciuto come "Canniccio". In questo forno naturale venivano stese le castagne su delle piccole travi. Sotto, al centro della stanza, c'era il fuoco: una volta seccate le castagne, venivano portate al mulino, dove si ricavava la farina dolce. Una delle pietanze che si possono preparare con le castagne è la cosiddetta Pattona, la cui ricetta ricordiamo tramite le memorie di Vittorio Rovetti (1919).
- Mescolare acqua e farina di castagne fino ad ottenere un impasto cremoso.
- Versare due o tre cucchiai di impasto su delle foglie di castagno, disposte a ventaglio, appositamente essiccate all'ombra.
- Cuocere per circa 20 minuti in forno a legna.
- Accompagnare con ricotta.
Il risultato è simile a quello dell'odierno Cian ma ciò che caratterizza la Pattona è il profumo delle foglie di castagno. Questo piatto rappresentava un momento di condivisione e convivialità per il nostro territorio.