I primi di settembre del 1944, lo sfondamento del fronte "Arnostellung" segnò il destino della Linea Gotica in provicincia di Pistoia. Le opere a ovest di Collodi erano collegate ai sistemi difensivi lucchesi. Inizialmente, infatti, la linea difensiva era stata costruita seguendo la conformazine del territorio, con lo scopo di ritardare l'avanzata nemica.
Come ricordato nel post precedente, entro la fine dell'estate del 1944, i tedeschi avevano abbandonato la prima Linea Gotica e piazzato le difese nella seconda.
Sui contrafforti a nord-est di Pescia, a destra delle Pizzorne, c'era la piazzaforte della Femminamorta, che bloccava l'avanzata dalle valli della Pescia, della Nievole e del Vincio. Vi era poi il Castello di Cireglio, anch'esso altamente militarizzato.
Gli attacchi degli alleati in provincia di Pistoia risentirono dell'andamento generale dell'offensiva della quinta armata americana. Il territorio, infatti, vide l'avanzata graduale dell'esercito della quinta armata e lo smantellamento del sistema difensivo tedesco.
Il maltempo e la stanchezza dei soldati, però, non aiutavano il procedere delle truppe, che impiegarono più di 20 giorni per superare le prime linee difensive.
In provincia di Pistoia, non furono pochi gli attacchi che portarono alla morte di numerosi civili: si contano oltre 400 vittime tra gli inermi (donne, bambini e anziani). La strage più cruenta fu quella nel Palude di Fucecchio (174 morti), ma episodi altrettanto violenti si verificarono a Pescia, San Quirico, Montale, Serra Pistoiese, Striglianella, Calamecca e Pianosinatico.