top of page

Detti dialettali Cesnei-Cecina di Fivizzano (MS)




Cecina di Fivizzano è un piccolo paesino di campagna nasce su una piccola altura rocciosa a circa 400 slm, sotto il monte Sagro, confina con il Piovere e con Fosdinovo. Gli abitanti di Cecina non sono mai stati integrati nel sistema attivo economico, poiché originariamente sono appartenuti ai marchesi di Fosdinovo e poi ai marchesi di Viano.


Qui attualmente vi abitano poche famiglie,costituite maggiormente da persone anziane, come per i paesi limitrofi della Lunigiana a subito lo spopolamento avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale. Queste persone formano ancora oggi un nucleo solidale, ricchi di vecchie tradizioni, fede religiosa e rispettosi nei confronti degli anziani e dei bisognosi.Nel paese non vi è nessun tipo di attività commerciale, vi è solo in sevizio di ambulanti per le necessità primarie.


Gli abitanti di Cecina sono persone alla buona, vivono nella tranquillità e nella pace dell’aperta campagna.

In questo articolo ho voluto ricordare alcuni detti popolari di questo piccolo paesino, in particolar modo l’ho fatto ascoltando la signora Genoveffa conosciuta come “Giona” e il Frate del paese Padre Vittorio per tutti lui è lo “Zio”.



La n’ghè un tristo cavagno

Chi n’s’adopr tre vota l’anno”

(Non disprezzare niente)

“Chi n’po’ bat’r l’ cavàlo,

bat la sela”

(ce la prendiamo sempre col più debole)

“Chi p’r erba chi p’r legna

Chi vò magnar ognun s’ ngegna”

(Aiutati che Dio ti aiuta)

“Chi g’ha più filo

I fa più bela tela”

(Chi sa mettersi in mostra appare)

“S’la tro’n vers Monzòn

Pastorelo alòn,

s’la tro’n ver l’Aula

pastorelo non aver paura”

(Se tuona verso Monzone pastorello andare a casa, se tuona verso Aulla

Pastorello tranquillo.)

Magnar e rosgàr

Tuto stà a cuminciàr”

(Importante è cominciare)

“Vest bèn un pàlo

E t’f’è un cardinàlo”

(L’abito fa il monaco)

“Quand’ l’ persgo i’è fiorì

La nota l’è com’è ‘l dì”

(Quando il pesco è fiorito la notte è lunga come il giorno)

Marzo asciuto, Aprile bagnà…

Fortunato chi ha s’mnà.”

(Miglior tempo per la semina)

“L’è morto’l preto, pora no!

Adè a cantar toc’ a no’….

(E’ morto il prete, poveri noi adesso a cantare tocca a noi)

“Che ladro e asciascìn…

Ma i n’ mor no! Mor anzi una vaca a

Un por omo…”

(Muore più facilmente una mucca ad un pover’uomo che una persona malvagia)

bottom of page